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il rapporto di subfornitura: i mercati di sbocco

La gran parte delle imprese (il 76,8%) si rivolge ad un mercato circoscritto alla regione di appartenenza e solo il 6.5% a committenti esteri.

Graf. 20 I committenti per area geografica (%)

Per comparti della pelle e del tessile i committenti in regione contano per oltre l’80% del giro d’affari. Per le aziende del vestiario la loro importanza scende al 67%, i mercati esteri sono meno importanti per il tessile che per il vestiario.

Graf. 21 I mercati di sbocco per settore


Le imprese con meno di 10 dipendenti realizzano all’interno della regione di appartenenza una quota di fatturato più elevata della media (81%), all’estremo opposto, nelle aziende con più di 50 dipendenti la quota di fatturato realizzato in regione scende al 54%.

La soglia oltre la quale la quota di fatturato realizzata in altre regioni italiane cresce è quella dei 20 dipendenti, per vedere crescere la quota di fatturato esportato bisogna invece superare la soglia dei 50 addetti.

E’ in ogni caso rilevante che anche le micro-imprese (meno di 10 dipendenti) presentino, in media una quota di fatturato derivante da rapporti con committenti esteri del 5%, non dissimile cioè da quella delle imprese tra 20 e 49 dipendenti. La somiglianza nella presenza all’estero tra imprese con diversa dimensione e struttura organizzativa, suggerisce che con ogni probabilità sia le une che le altre vengano ricercate e selezionate dai committenti, più che svolgere una attività di ricerca di clienti, che sembra al di fuori della portata delle micro imprese.

Graf. 22 I mercati di sbocco per dimensione delle imprese

La regione che presenta il maggior orientamento ai mercati esteri è il Veneto con l’11% del fatturato, seguita dall’Emilia Romagna (7%).

Più legate alla committenza locale sono le imprese toscane che realizzano l’85% del fatturato all’interno del propria regione, il fatturato nella regione di appartenenza arriva ll’80% del totale soltanto in un’altra regione, la Lombardia.

Per le imprese dell’Umbria, la regione di appartenenza conta, unico caso tra le regioni considerate, per meno della metà del fatturato complessivo (41%). Il mercato umbro è infatti troppo piccolo per le imprese, che realizzano il 55% del proprio fatturato con committenti localizzati in altre regioni italiane. La quota di fatturato all’estero è invece allineato al valore della maggioranza delle regioni.

Graf. 23 I mercati di sbocco per regione di localizzazione delle imprese

In sintesi la presenza sul mercato di sbocco locale, nazionale o internazionale oltre che dalle dimensioni aziendali, è influenzata:

• dalla dimensione del mercato regionale che in Lombardia e Toscana garantisce uno sbocco adeguato alle imprese, mentre in Umbria è insufficiente;
• dalla collocazione lungo la filiera del prodotto: la subfornitura dei comparti tessile e pelle (dove prevalgono attività che si collocano in posizione intermedia nell’ambito del ciclo produttivo) ha un raggio d’azione decisamente più locale rispetto al comparto del vestiario.

Nel caso del Veneto, sembrano agire, favorendo una maggiore propensione all’export, anche altri fattori, che richiederebbero un ulteriore approfondimento, come la vicinanza ai mercati esteri (ad esempio quello tedesco) o la presenza tra i committenti locali di un elevato numero di imprese esportatrici che possono fare da traino anche per i subfornitori.

I mercati (6) in cui le imprese di subfornitura dichiarano di essere maggiormente presenti sono:

• i Paesi dell’ Unione Europea contano per il 46,6%;
• primo partner è in assoluto la Francia dove esporta il 22,4% delle imprese;
• Germania e Inghilterra sono mercati di sbocco ciascuna per circa il 9%;
• la Svizzera , primo mercato estero di sbocco per il 20,3% delle imprese esportatrici.
• il 17% delle imprese esportatrici dichiara che il principale mercato di export sono gli USA

Tab. 7 Il primo paese di destinazione delle esportazioni
% delle imprese che hanno come principale mercato di export il Paese
Francia 22,4
Svizzera 20,3
USA 17,1
Inghilterra 9,5
Germania 9,4
Spagna 5,8
Giappone 4,2
Slovacchia 3,7
Portogallo 2,7
Tunisia 2,1
Belgio 1,5
Olanda 0,5
Australia 0,3

(6) Va sottolineato che nell'analisi dei mercati di sbocco si rileva l'insieme delle attività dell'impresa prevalentemente subfornitore, quindi anche quelle che derivano non da rapporti di subfornitura, ma da una presenza diretta sul mercato. E' quindi possibile, ad esempio, che un'impresa realizzi la totalità delle sue attività di subfornitura sui mercati locali ed abbia come mercato estero di prodotti venduti in conto proprio gli USA.

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