I fabbisogni di ricettività turistica a Torino e in provincia:
situazione, tendenze, prospettive
Prima parte - La situazione attuale
   
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    Capitolo 2 - Torino e le altre: un confronto su struttura dell’offerta e tasso di utilizzo delle camere
L'equilibrio tra domanda ed offerta: quanto e' "basso" il tasso di utilizzo delle
camere negli alberghi di Torino ?
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Nel primo capitolo, la misurazione del tasso di occupazione dei posti letto basata sul rapporto tra numero di presenze e numero di posti letto risulta anormalmente basso. Un valore simile dell'indicatore rappresenta il segnale di un significativo eccesso di offerta. Ma quanto è affidabile questo indicatore? E in ogni caso, si tratta di un indicatore corretto?
Come si vedrà, in discussione non è la posizione di Torino, in coda alla classifica del tasso di utilizzo delle strutture, posizione che gli indicatori, da qualunque parte li si osservi sembrano confermare, quanto l'entità del distacco dalle altre province o città con cui Torino si confronta.
L'affidabilità dei dati
L'utilizzo dei dati delle presenze turistiche nelle strutture alberghiere nel calcolo del tasso di utilizzo delle strutture fornisce un quadro della situazione a tinte molto forti.
I letti nelle strutture disponibili a Torino risulterebbero occupati per 101 giorni all'anno, un numero di 34 giorni inferiore al dato mediano delle province metropolitane, ma differenze consistenti si verificherebbero ad esempio tra Milano (131 gg di utilizzo all'anno), Firenze (207 gg), Roma (239 gg) e Napoli (192gg).

Tab.1 Giorni annui di utilizzo dei letti (presenze/letti dispon.)
  Alberghi 4-5 stelle Alberghi 3 stelle Alberghi 1-2 stelle totale
Torino         89       104       107       101
Milano       119       140       154       131
Venezia       187       145       150       156
Genova       161       157         61       112
Bologna       149       129       104       129
Firenze       219       193       213       207
Roma       237       229       267       238
Napoli       214       204       128       192
Bari         86         88         12         66
Palermo       232       184       139       187
Catania       187       137         82       139
Cagliari       103         96       115       100
mediana 174 143 122 135
Scarto Torino-mediana -85 -39 -15 -34
(Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)

 

Secondo questi dati, a Torino il segmento di mercato con l'utilizzo minore è quello dei 4-5 stelle (89 gg all'anno) per il quale lo scarto dalla mediana delle province è di ben 85 gg. In questa categoria, cioè, gli alberghi torinesi presenterebbero un utilizzo delle camere all'incirca pari alla metà della mediana, in questo vicina soltanto a Bari.
Anche sulla scorta delle informazioni riguardanti le metodologia di rilevazione dei dati relativi alle presenze e i tassi di risposta alle indagini nonché dei risultati di altre rilevazioni, queste differenze sembrano incorporare alcune significative distorsioni.
Particolarmente significativi sono i risultati di una analisi condotta da R&P per la Provincia di Torino, l'analisi era finalizzata anche a fornire utili indicazioni per un miglioramento delle stesse rilevazioni.
Nel box che segue si riportano integralmente alcune conclusioni sintetiche dal lavoro di R&P.

BOX
Tratto dal sito di R&P: http://www.repnet.it
(....)Le note che seguono illustrano brevemente il lavoro svolto sugli archivi istituzionali della ricettività e del movimento turistico della Provincia di Torino.
L'analisi della qualità dei dati L'analisi dei dati archiviati dal 1989 (anno di avvio dell'informatizzazione degli archivi) al 2001, effettuata mediante controlli interni e con altri archivi istituzionali, ha messo in luce in particolare i seguenti problemi:
  • sottostima sistematica dei flussi turistici dovuta agli esercizi che non presentano dichiarazioni del movimento. Gli esercizi che non presentano nemmeno una dichiarazione del movimento turistico nel corso dell'anno hanno un peso rilevante sia fra gli esercizi extralberghieri che fra quelli alberghieri (e non solo fra le categorie inferiori). La quota degli inadempienti totali, progressivamente ridottasi nella prima parte del periodo, dal 1989 al 1992, presenta una netta tendenza alla crescita dal 1993 al 1999, prima delle campagne di "recupero dati" lanciate dalla Provincia;
  • sottostima sistematica dei flussi turistici dovuta all'omissione parziale delle dichiarazioni del movimento. La quota degli inadempienti parziali, che presentano dichiarazioni per una parte soltanto dei mesi in cui l'esercizio è aperto, è tuttavia di difficile quantificazione, in quanto i dati istituzionali sui periodi di apertura non sono completamente affidabili: ritardi nella notificazione delle cessazioni di attività, mancate comunicazioni delle chiusure temporanee (ferie, malattie, lavori di ristrutturazione, cambi gestione, ecc.);
  • sottostima sistematica dei dati (provvisori) sul movimento turistico disponibili prima della chiusura dell'anno solare, a causa dei ritardi generalizzati nella consegna delle dichiarazioni mensili. Oltre agli esercizi che occasionalmente ritardano la consegna delle dichiarazioni vi sono strutture che inviano le dichiarazioni al termine della stagione turistica o dell'esercizio fiscale.

 

Il confronto i dati dell'indagine e quelli rilevati dall'ufficio italiano cambi, relativamente ai viaggiatori esteri fornisce una prima misura delle possibili distorsioni delle rilevazioni provinciali dei flussi turistici.

Tab.2 Viaggiatori stranieri, numero di pernottamenti (in migliaia)
Viaggiatori stranieri, numero di pernottamenti (in migliaia)
PROVINCIA VISITATA 1997 1998 1999 2000 2001
 TORINO 6.238 5.715 5.715 6.989 8.290
 MILANO 16.509 18.220 16.487 21.186 18.624
 VENEZIA 20.925 22.458 23.356 24.616 23.704
 GENOVA 3.481 5.438 3.941 5.872 7.293
 BOLOGNA 3.505 4.145 4.189 9.538 7.004
 FIRENZE 16.679 22.954 19.613 25.228 23.155
 ROMA 35.414 40.131 42.392 44.615 36.958
 NAPOLI 7.895 8.502 8.494 10.648 10.227
 BARI 4.835 3.833 4.036 3.888 4.292
 PALERMO 1.766 1.799 1.440 2.102 2.401
 CATANIA 1.635 2.138 1.905 2.230 2.281
 CAGLIARI 1.902 777 2.248 1.903 2.756
(Fonte: elaborazioni su dati UIC)

 

Secondo l'UIC [1], il numero di pernottamenti risulta generalmente superiore a quello registrato dalle rilevazioni provinciali. La maggior copertura delle rilevazioni UIC dipende in misura consistente dalla maggiore capacità di catturare I flussi extra-alberghieri, grazie al metodo di rilevazione che prevede indagini campionarie molto estese nei luoghi di accesso (valichi di frontiera stradali, aeroportuali, portuali, ferroviari).
Tuttavia una numerosità più elevata si riscontra anche per quanto riguarda i pernottamenti nelle strutture alberghiere. In via provvisoria, in attesa di ricevere dati di maggior dettaglio geografico dall'UIC, si è calcolato il numero di pernottamenti di turisti stranieri nelle strutture alberghiere nelle province metropolitane applicando al totale dei pernottamenti in ogni provincia le quote medie nazionale e regionali di pernottamenti in strutture alberghiere.
Il risultato, che sarà rivisto con gli specifici dati provinciali, fornisce indicazioni evidenti. I pernottamenti rilevati da UIC restano generalmente superiori a quelli rilevati dall'ISTAT, ma il rapporto tra i dati rilevati dall'UIC e le rilevazioni provinciali ISTAT non e' stabile, con differenze anche significative. Si passa da casi di alcune province come Palermo e Napoli in cui il numero di pernottamenti di stranieri risulta più elevato nei dati provinciali che in quelli dell'UIC, a casi, come quelli di Torino, Milano o Genova, in cui le rilevazioni UIC forniscono un numero più che doppio di pernottamenti rispetto alle rilevazioni provinciali.

Tab.3 Rapporto tra pernottamenti in strutture alberghiere di visitatori
esteri stimati da UIC e numero di presenze rilevato dall'ISTAT

PROVINCIA VISITATA Calcolata con parametro (*)
della regione di appartenenza
Calcolata con parametro(*)
nazionale
 TORINO 2,1 2,9
 MILANO 2,4 2,4
 VENEZIA 0,6 0,5
 GENOVA 1,9 2,2
 BOLOGNA 4,4 4,3
 FIRENZE 1,4 1,4
 ROMA 1,2 1,2
 NAPOLI 0,7 0,7
 BARI 3,4 7,4
 PALERMO 0,4 0,5
 CATANIA 1,3 1,7
 CAGLIARI 1,1 1,2
(*) in attesa di ricevere I dati UIC relativi alla suddivisione tra pernottamenti in strutture alberghiere e non, per provincia, I dati sono stati stimati applicando la quota di pernottamenti alberghieri calcolata da UIC nelle rispettive regioni e nella media nazionale.
(Fonte: elaborazioni di dati UIC)

 

Il valore di questo rapporto può essere considerato come un indicatore del grado di sottostima delle rilevazioni ISTAT/Provincia (crescente al crescere della sottostima).
L'indicatore si presenta correlato negativamente con il grado di utilizzo delle camere. Ciò tenderebbe dunque a smorzare le differenze dei tassi di utilizzo delle strutture tra le città che, almeno in parte, potrebbero derivare proprio dalla sottostima dei flussi di domanda.

Fig.2

L'utilizzo di altre fonti per valutare la posizione degli alberghi Torinesi quanto ad utilizzo delle camere, costringe a focalizzare l'attenzione su specifici segmenti del mercato e in particolare alle tipologia dei 4-5 stelle e sui soli alberghi del capoluogo.
Le fonti utilizzabili sono principalmente:

  1. Italian Hotel Monitor è un'iniziativa di Trademark Italia e del mensile Fuoricasa su dati ottenuti attraverso il sondaggio periodico di un panel di 463 operatori alberghieri in 43 città italiane
  2. Hotel Benchmark Survey di Andersen, che coinvolge circa 3.500 alberghi in Europa Per quanto riguarda i dati di Italian Hotel Monitor, è stato possibile analizzare I dati relativi al mese di settembre 2001. Data l'elevata stagionalità dell'attività alberghiera, non è possibile confrontare I livelli di occupazione delle camere di questa indagine con altri dati espressi in media annua. E' invece interessante la posizione relativa delle città. Il tasso di occupazione delle camere di Torino risulta inferiore alla media nazionale, molto lontano dai best performer, ma non troppo distante dalla media.

Tab.4
Tasso di occupazione delle camere e prezzo medio
Rilevazioni del mese di settembre 2001

  % occupazione camere prezzo medio B&B
  2001 2000  
COMO 83,7 ND 255.100
VENEZIA 83,5 92,4 327.400
FIRENZE 83,1 92,1 253.100
PARMA 82,2 76,5 213.200
MILANO 81,4 86,3 282.100
ROMA 79,3 84,7 235.500
BOLOGNA 78,9 80,2 224.900
VERONA 78,7 72,2 230.200
TRIESTE 78,5 71,3 158.400
BERGAMO 78,1 88,0 185.000
CATANIA 76,4 81,9 140.000
TREVISO 74,9 82,1 167.900
MEDIA ITALIA 74,7 81,9 206.600
PADOVA 74,4 84,0 126.100
PESCARA 73,5 73,3 126.200
BRESCIA 72,4 85,3 141.000
ANCONA 71,7 77,7 126.300
SALERNO 71,7 81,8 136.000
NAPOLI 71,5 88,4 182.000
TORINO 71,2 79,4 185.800
RAVENNA 70,1 77,4 129.600
GENOVA 69,6 68,6 193.000
VICENZA 67,2 69,4 188.800
RIMINI 66,7 73,6 129.300
TRENTO 66,6 84,6 132.500
BARI 66,2 71,5 166.700
MODENA 65,8 65,4 150.200
CAGLIARI 65,4 60,2 133.700
PALERMO 64,5 84,2 141.300
PERUGIA 60,1 64,1 139.200
REGGIO CALABRIA 59,9 ND 91.100
BOLZANO 58,4 78,2 141.300
PESARO 55,5 64,7 98.600
LATINA 49,7 68,0 101.000
TARANTO 47,6 69,5 119.500
MESSINA 42,0 61,8 107.100
(Fonte: Italian Hotel Monitor, Fuoricasa-Trademark Italia)

I dati della Benchmark Survey di Andersen collocano Torino al fondo della classifica europea per tasso si occupazione delle camere, davanti solo (se si escludono le città israeliane !!!) a città dell'est Europa e della Turchia: Istanbul, San Pietroburgo, Varsavia e Riga. Tuttavia, anche nel confronto tra le principali città europee, anche se la distanza dai best performer, in questo caso Londra ed Amsterdam è abissale, Torino non si trova troppo distante da alcune delle città con cui si confronta, come ad esempio Berlino, Goteborg o Francoforte.

Fig.3 Tasso % di occupazione delle camere nelle principali città europee. 2001

(Fonte: Andersen - Hotel Benchmark Survey)

Una prima conclusione che da questi dati si può trarre è che, soprattutto nel segmento a 4 stelle, la città di Torino ha ancora molto terreno da recuperare rispetto ad altre città italiane ed europee, ma non presenta un mercato caratterizzato da un eccesso strutturale d'offerta.
Diversi studi [2] hanno sottolineato che la struttura alberghiera torinese, pur presentando tassi di occupazione medi inferiori alla media, dispone di un offerta comunque insufficiente nei periodi di massimo carico turistico e, attualmente, sottodimensionata rispetto ai possibili effetti di qualsiasi campagna promozionale di forte impatto.


[1] Per la metodologia delle rilevazioni UIC sui flussi di viaggiatori si veda il Capitolo 5

[2] Trademark Italia, "Piano di marketing e comunicazione per lo sviluppo del turismo nella provincia di Torino", marzo 1995; ITP-Andersen Hotel Market Study for the metropolitan area of Turin, 2002
Capitolo 2 - pag.8


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