I fabbisogni di ricettività turistica a Torino e in provincia:
situazione, tendenze, prospettive
Prima parte - La situazione attuale
   
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Capitolo 1 - L'offerta di ricettivitą torinese: analisi dei dati disponibili e valutazione della loro qualitą
Note introduttive _____
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Di sviluppo del turismo nell'area torinese si discute da anni, non senza accenti polemici, in particolare quando si toccano le note dolenti, da un lato, dell'immagine turistica della città, dall'altro della sua capacità ricettiva. Nel primo caso, infatti, sono in discussione, in qualche modo, anche le risorse destinate in questi anni alle attività di promozione turistica, gestite - in primo luogo (anche se non solo) - dall'agenzia Turismo Torino; dall'altro sono in ballo i vari piani di potenziamento del comparto ricettivo e quelli predisposti di recente, soprattutto a fini olimpici.
Su entrambi questi fronti si registrano frequenti prese di posizione, all'interno di un dibattito più complessivo, che tuttavia raramente pare basarsi su dati di fatto certi, prevalendo più spesso opinioni personali e percezioni dei vari soggetti coinvolti, sovente utilizzate ad arte per supportare tesi "a priori". L'obiettivo di questo studio è, invece, per l'appunto, quello di provare a porre qualche punto fermo, almeno relativamente ai dati di scenario (consistenza ricettiva e flussi turistici). Ci si propone quindi, innanzitutto, di passare in rassegna il patrimonio di dati esistenti sul turismo nell'area torinese, provando a soffermarsi sulla loro qualità ed attendibilità.
Per perseguire questo scopo, dal punto di vista operativo, sono stati contattati tutti i principali enti che producono, elaborano, analizzano dati statistici sulla domanda e offerta turistica nell'area d'interesse. In particolare, sono state contattate le fonti ufficiali della Regione Piemonte e della Provincia di Torino (ovvero i rispettivi assessorati e direzioni responsabili per il comparto turistico), l'agenzia Turismo Torino e l'Atl 2 Montagne Doc (Valsusa e Pinerolese, soprattutto per gli aspetti legati alla ricettività in vista del 2006). E' stata inoltre contattata la Federalberghi di Torino (che conduce proprie elaborazioni su dati di fonte varia). Quindi sono state raccolte informazioni statistiche "collaterali" presso enti che seguono specifici aspetti: il Torino Convention Bureau (per il Turismo congressuale), l'agenzia Itp (per gli aggiornamenti sul potenziamento del patrimonio ricettivo). Infine, sono state raccolte tutte le principali ricerche realizzate negli ultimi anni su specifiche tematiche; in particolare: una ricerca di Itp e Arthur Andersen (sullo sviluppo turistico nell'area), alcune indagini (del Dipartimento di Scienze sociali dell'Università di Torino del Censis) sul rapporto tra immagini di Torino e sviluppo turistico.
Naturalmente, sono stati raccolti anche dati nazionali (presso le fonti ufficiali dell'Istat), fondamentali per poter collocare la realtà torinese in uno scenario di confronto, con particolare riferimento alle altre province metropolitane italiane.

Relativamente alla qualità dei dati raccolti, si può osservare come non emergano particolari criticità a proposito di quelli relativi all'offerta (consistenza del patrimonio ricettivo): tanto per lo scenario nazionale quanto per quello locale, infatti, i dati paiono sufficientemente consolidati, oltre che non eccessivamente condizionati da lacune, alterazioni, ecc.. Invece, va decisamente peggio sul versante della valutazione della consistenza dei flussi turistici: a questo proposito, il quadro dei dati locali, è francamente sconfortante: Regione e Provincia raccolgono annualmente, con un'apposita scheda-formulario¸ i dati presso tutti gli esercizi ricettivi alberghieri ed extralberghieri. In teoria, la compilazione e la restituzione di queste schede dovrebbe essere obbligatoria; sempre in teoria, si potrebbero applicare sanzioni, dalle multe all'esclusione dagli annuari delle strutture ricettive (vere e proprie "pagine gialle", da qualche anno anche sul sito internet della Regione); di fatto, però, nessuna di tali possibili sanzioni viene mai applicata, per cui - sostanzialmente - la restituzione delle schede diventa una sorta di atto volontario da parte degli esercenti. Non solo: oltre alla questione della mancata restituzione, emerge un evidente problema di scorretta compilazione delle schede: molti esercenti restituiscono le schede, ma con dati assolutamente improbabili per numero di presenze segnalate (c'è addirittura chi, a fronte di una normale attività alberghiera, segnala nessuna presenza annua o, al massimo, poche unità).
Abbiamo avuto modo di verificare come questa distorsione dei dati sia un problema cronico del sistema di rilevazione del movimento turistico; negli ultimi anni (e nel 2001 in particolare) si è però accentuato decisamente il fenomeno delle mancate o falsate risposte. Nel corso della campagna di raccolta dei dati 2001, si è registrato un fortissimo aumento delle mancate dichiarazioni: sul complesso del territorio piemontese, circa il 20% (dato aggiornato al 10.3.2002) non ha restituito alla Regione il formulario; ancor più grave la situazione per Torino e area metropolitana, dove il 30% degli esercenti (compresi, tra l'altro, quelli di alcuni grandi alberghi) ha restituito la scheda senza denunciare alcuna presenza [1].
Con ciò, ci si trova di fronte non solo ad un problema di sottostima complessiva dei flussi reali, ma anche ad una evidente auto-selezione campionaria, che non ci permette evidentemente di avere informazioni precise sulla bontà dei dati raccolti. Ad esempio, la Provincia, si è trovata obbligata a calcolare - come si vedrà più avanti - i tassi di variazione (tra 2000 e 2001) unicamente per quegli esercizi che avevano presentato le dichiarazioni in entrambi gli anni; però, appunto, trattandosi di un campione auto-selezionato di esercizi ricettivi, rimane forte la preoccupazione che, nonostante questo accorgimento, i dati siano comunque ancora ben lontani dal reale [2].

Gli indizi circa una scarsa volontà di "far luce" sulla reale consistenza dei flussi turistici non emergono, per altro, dalla sola area torinese: in Valsusa, ad esempio, sono sistematicamente falliti in questi anni i tentativi di organizzare - come avviene in Francia - un servizio unico e centralizzato, per le prenotazioni.
A parte le informazioni raccolte annualmente da Regione e Provincia, gli unici altri dati quantitativi significativi a livello locale sono, di fatto, quelli prodotti dalle Atl [3]: nel caso dell'area torinese, in particolare, Turismo Torino raccoglie dal 2000 dati e informazioni attraverso un proprio Osservatorio alberghi, con rilevazione diretta (e, secondo l'agenzia, con buoni tassi di successo) presso un campione rappresentativo di una trentina di alberghi a 2-3-4 stelle (una ventina a Torino, gli altri nell'area metropolitana). Ulteriori dati vengono raccolti da Turismo Torino attraverso i propri punti informazione, per mezzo di questionari autocompilati da turisti che giungono a Porta Nuova, a Caselle, ecc.: si tratta però, in questo caso - per esplicita ammissione di Turismo Torino - di un campione decisamente sbilanciato sul turismo per loisir (cioè la minoranza dei turisti che giungono nel capoluogo piemontese). Dalle diverse fonti di Turismo Torino, in ogni caso, si ricavano dati che risultano sempre nettamente superiori (da una volta e mezza a due volte, come si vedrà) rispetto a quelli "ufficiali" raccolti da Regione e Provincia.
In termini riassuntivi, il quadro che è emerso dalle nostre indagini su quantità e qualità dei dati di scenario relativi al sistema ricettivo torinese è riassumibile nel prospetto seguente:

Tab.1

tipo di dato fonte modalità rilevazione punti di forza punti di debolezza
Consistenza sistema ricettivo nazionale Istat aggregazione dati rilevati da Regioni confronto inter-provinciale e regionale difficile verifica su fonti e modalità di rilevazione
Consistenza sistema ricettivo locale Regione, Provincia rilevazione diretta presso esercenti copertura dell'intero universo ricettivo tassi di ritorno bassi
Movimento turistico nazionale Istat aggregazione dati rilevati da Regioni confronto inter-provinciale e regionale - difficile verifica su fonti e modalità di rilevazione
- molte dichiarazioni falsate
Movimento turistico locale Regione, Provincia rilevazione diretta presso esercenti copertura dell'intero universo ricettivo tassi di ritorno molto bassi, dichiarazioni falsate
Arrivi / presenze a Torino e Amt Turismo Torino proprio osservatorio su campione alberghi verifica dei dati di Regione / Provincia - difficile verifica su rappresentatività campione e qualità dati
- dati solo dal 2000
Visitatori a Torino Turismo Torino questionari a propri punti informazione unica fonte esistenti sui visitatori - campione non casuale (stazione, aeroporto)
- dati solo dal 2000
Tassi di occupazione delle stanze varie rilevazioni varie presso alberghi (teoricamente utili a misurare utilizzo sistema ricettivo) impossibile verifica sulla qualità dei dati di fonti diverse
Turismo affari / loisir Turismo Torino proprio osservatorio su campione alberghi unica fonte esistenti su turismo affari/loisir - difficile verifica sulla qualità dei dati
- dati solo dal 2000
Turismo congressuale: dati nazionali Osservatorio congressuale italiano rilevazione diretta con questionari confronto tra città congressuali -
Turismo congressuale: dati locali Torino Convention Bureau osservatorio permanente + indagini campionarie unica fonte locale esistente su turismo congressuale - difficile distinguere dati campionari da dati osservatorio (su universo)
- dati solo dal 2000

[1] E non è poi così consolante che - secondo alcune stime accreditate - il "nero" riguarda prevalentemente gli esercizi a 1-2 stelle, mentre tra i 3-4 stelle (in gran parte interessati da turismo d'affari) sarebbe pari solo all'8-10%.

[2] Non si è qui fatto cenno alla bontà dei dati di scenario nazionali, anche perché obiettivamente di difficile controllo, dovendo dipendere da cifre già aggregate dall'Istat; in ogni caso, rimangono legittimi sospetti, specie dopo aver indagato a fondo sulle modalità di raccolta e tassi di successo delle campagne annuali di aggiornamento dei dati a livello piemontese e torinese. Per questo insieme di ragioni, spesso in questo capitolo verrà adottata una formula dubitativa circa i reali flussi turistici (usando spesso il condizionale), sia per le dinamiche a livello locale sia per quelle nazionali (che pure qualche tipo di indicazione di massima sulla collocazione dell'area torinese la possono fornire).

[3] Abbiamo anche raccolto i dati elaborati dall'Atl 2 Montagne Doc (Valsusa e Pinerolese). E' interessante rilevare come l'Atl 2 non si sia accontentata dei dati raccolti per via ufficiale (con le schede della Regione), ma abbia predisposto un meccanismo di controlli incrociati, per mezzo di altri dati, di diversa provenienza (es: andamento dei passaggi autostradali in una certa tratta dell'autostrada del Frejus), variazioni nelle vendite di alcuni alimenti base (es: pane), oppure dei consumi (es: elettrici) o, ancora, della produzione di rifiuti. E' evidente che l'allargamento all'area torinese di questi dati "di controllo" è procedura molto più complessa (inoltre in Valsusa vi sono problemi del tutto diversi; es: seconde case), ma si tratta comunque di una pista di indagine interessante, su cui occorrerebbe probabilmente portare avanti una riflessione nelle sedi opportune (in Regione e Provincia in primo luogo, stanti le enormi difficoltà a ricostruire un quadro attendibile attraverso le tradizionali schede di rilevazione presso gli esercenti).


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